mercoledì

La Via del Tango passa attraverso la musica del SEÑOR DEL TANGO: CARLOS DI SARLI

Di Sarli è un il classico, il suo stile controllato invade la pista da ballo. Un ballo senza Carlos di Sarli è un ballo incompleto. I ballerini d'oggi lo gradiscono prima e dopo di mezzanotte. Ballando Di Sarli fai delle pause, cammini e ti fermi, facendo pause eleganti, perché la sua è musica da quartieri del centro. Ci puoi scommettere. Invece di infilare dieci figure in un solo tango, ti limiti forse a cinque, e lascia un po' di spazio alle camminate. Puoi vedere l'inizio e la fine della frase. Non è una zuppa.

Di Sarli fu un grande pianista, di talento, forse uno dei più importanti, diresse l'orchestra dal suo strumento. Il piano comandava in un modo suggestivo, con un accompagnamento che divenne un segnale registrato dal maestro, incatenando i ritmi dell’opera e accentuando un ritmo delicato ed elegante, soprattutto per la danza. Impose un proprio marchio per creare uno stile proprio ed inconfondibile un profilo musicale differente che si mantiene inalterato nel corso della sua lunga produzione. Nessuno come lui seppe combinare la cadenza ritmica del tango con una struttura armonica, in apparenza semplice, ma piena di sottigliezze. la sua interpretazione sempre diversa e complessa. Stupendi ed intensi i suoi temi strumentali degli anni '50, perfetti da ballare i suoi tanghi strumentali degli anni '40. Nel suo schema non esistevano assoli strumentali, i bandoneones cantavano a momenti la melodia, però mantenendo sempre un modo ritmico e ballabile. Solo il violino si distaccava, in un modo delicato in qualche assolo breve o in un controcanto. Noi sappiamo che la sua musica è ricca di sound, di swing, a volte echeggia un ragtime, altre volte un ritmo quasi jazz…

Il suo particolare modo di scandire il ritmo conferisce alle esecuzioni un andamento solenne.
Nessuno come lui ha saputo coniugare la cadenza ritmica del Tango con una struttura armonica e ciò lo rende difficilmente collocabile in una delle due correnti nelle quali per tradizione si riconoscono i musicisti del tango : quella conservatrice e quella evoluzionista.Il suo stile lascia grande spazio ai violini nella parte melodica; il bandoneon è lasciato inspiegabilmente in secondo piano, limitato alla sezione ritmica, mai una variazione, poche frasette rubacchiate qua e là. - impiego dell'unissono.

Di Sarli impresse un proprio marchio, un profilo musicale differente che si mantiene inalterato in tutta la sua prolungata traiettoria. Il ritmo cadenzato e la struttura armonica più complessa indicano che si è in presenza di un artista completamente diverso. Qui sono le svisate del piano a farla da padrone, frutto di un talento cristallino che lo contraddistinse per tutta la vita.
nell'eleganza dell'andamento musicale, il quale suggerisce una danza solenne, marcata nei momenti giusti, mai sopra le righe, smussata negli attimi di maggiore sentimento. Da un punto di vista prettamente tecnico, ciò che sorprende è la assoluta sincronia di esecuzione, da cui segue la percezione di una purezza sonora senza precedenti nel genere. In virtù di tale candore, le sfumature melodiche vengono esaltate all'inverosimile, rendendo infinite le possibilità d'interpretazione nel ballo.
Agli inizi, il suo sestetto ci rivela l’influenza di Osvaldo Fresedo. Ed è certo che dubito che ci sarebbe stato un Di Sarli se non fosse esistito prima un Fresedo. “Milonguero viejo“, il tango che dedicò a Fresedo, suo referente ed ammirato amico, è il suo personale modello musicale. che non fece concessioni alle dissonanze, ne’ alle stravaganze ritmiche e che, senza dubbio, rappresentò con estrema delicatezza, il paradigma interpretativo del tango milonguero. Nell’orchestra che suona Carlos di Sarli si caratterizza lo stile di ballo apilado, detto milonghero.

Bahia Blanca


Indio Manso

El  Jaquel


Viviani


Ensuenos


Siete Palabras


Alma Mia


Zorzal

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