By Lorella Matassini
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"Quando andai a Buenos Aires non potei non andare in un posticino delizioso una piccola via con un'anima passionale, il Caminito, nel quartiere Boca che agli inizi del 1900 diventò il luogo di sbarco di immigranti
italiani compresi tanti miei parenti, fratelli di nonni paterni e materni che là hanno posto le radici spesso formando famiglia con loro conterranee. Attualmente vivono a Buenos Aires le generazioni successive che ormai dell’italiano hanno perso perlopiù le tracce se non qualche parola pronunciata male e qualche “sentito dire” della famiglia di origine italiana di cui ormai non conoscono più l’intreccio delle parentele perdutesi nello spazio materiale e temporale che ci divide.
Caminito dicevo, viottolo pieno di case modeste pitturate fantasiosamente con colori sgargianti, oggi residenza di molti artisti; a queste casupole nel cuore della Buenos Aires povera non distante dallo Stadio "La Bombonera” nel 1926 venne dedicata una ballata "Caminito" di Juan de Dios Filiberto.
Il mio amore, già presente nel mio cuore, leggendo le parole di questa melodia si è acceso di nuovi colori e in poche lezioni mi ha fatto diventare corpo in movimento che si aggrappa alla sinuosità delle sue forme in poco tempo ho scoperto la bellezza della femminilità la bellezza del corpo femminile.
Ogni volta che ballo mi riscopro meravigliosa nelle vesti di donna dominatrice perché il Tango porta al raggiungimento dell'infinito piacere della perfezione del nostro corpo e, insieme, la perdita delle capacità mentali, anche se solo per pochi istanti anche se solo per pochi minuti Il grande Juan de Dios Filiberto nel celebrare il suo amore per il ballo disse: "Le donne, solo esse danzando possono far percepire all'uomo la bellezza delle loro forme morbide, pronte a rispondere a qualsiasi impulso e ad aprirsi per accogliere una nuova ospite desiderata...che non avevano mai creduto potesse essere così amica"… Filiberto parla della passione che nasce fra due corpi in movimento non a caso molti ballerini sono marito e moglie fidanzati sicuramente amanti perché la prima cosa che i tangueros imparano è la capacità di lasciar volare l'istinto che porterà all'avvicinamento di due corpi estranei, così diversi ma che paradossalmente arrivano a combaciarsi così perfettamente. I tangueros devono imparare cosa significhi il termine passione devo saper essere passionali devo saper trasmettere tutte le sfaccettature della passione perciò la seconda cosa che si apprende, dopo il lasciarsi guidare dall'istinto, è il significato stretto della parola: passione proviene dal latino passio, a sua volta derivato dal verbo pati che significava sopportare, patire. In alcuni movimenti in alcuni punti del ballo si deve far trasparire la sofferenza del corpo, tormento fisico, legato ad un amore nato e poi finito ad una attrazione fisica tormentata dall'assenza dell'amore. Accanto all'idea di sofferenza fisica emerge la sofferenza morale la passione deve essere soggiogata dall'emozione così violenta da saper dominare la volontà di chi la prova L'uomo, il ballerino deve dominare la volontà della donna e lei dolcemente deve saper lasciarsi andare alla bellezza dell'essere desiderata. E finalmente si arriva all'amore sensuale, l'amore anche violento; ecco che il ballo comincia a cadere in un'atmosfera di grande sensualità perché si deve arrivare ad indicare la persona che è oggetto di quella tortura di quella passione...devono nascere sentimenti incontrollabili come l'amore, l'odio o la gelosia, che spingono chi li prova ad azioni razionali, senza ritorno così finirà il ballo sboccerà l'amore eterno o sarà solo stata una dolce illusione?
Il Tango permette di esplorare le nostre capacità sensoriali, fare ogni volta meglio con i nostri tempi e con i nostri metodi perché questo ballo non può essere insegnato può essere solo amato è preda dell'istinto e del piacere della musica.
La melodia proprio la melodia a dettare le sensazioni: io stessa mi sento a volte passiva, come un oggetto, voglio essere un oggetto che viene sottoposto a una certa azione di seduzione mi sento a volte deliziosamente affascinante, femminile nella più intima sfumatura e il mio uomo, il mio ballerino brilla grazie alla mia luce mi sento a volte sensuale, caliente tanto da rendermi irresistibile mi sento a volte fragile, timida, intimorita dalla virilità del ritmo imposto dal mio compagno...
Il Tango Argentino è poesia, malinconico con passione e affascinante per natura ,ti rende fragile perché ti toglie ogni difesa...la donna si riscopre fantasiosa, vivace, stravagante esuberante ma pudica ha paura inizialmente, è timida perché c'è la vicinanza con il ballerino, c'è il controllo dell'uomo e lei deve essere capace di sedurlo, deve solo sedurlo deve farlo innamorare del suo fascino deve far nascere una passione e questa, attraverso il movimento dei corpi, deve produrre imbarazzo indecisione amore o strazio congiunzione in un'unica persona o definitivo addio.
Al termine del ballo gli spettatori devo riuscire a capire cos'è nato tra i corpi e le anime dei ballerini amore o delusione.
E' fondamentale prima di imparare la tecnica riuscire a raggiungere un livello molto alto di confidenza con il proprio corpo in movimento, con la musica e con il compagno perché il Tango Argentino è improvvisazione mediante la quale deve nascere un intenso e raffinato dialogo fra i due ballerini. E' l'uomo ad invitare la donna a ballare non chiedendoglielo ma con un piccolo cenno del capo, le sorride, si inumidisce le labbra le cosce femminili arrampicate sull'uomo le mani dell'uomo che sfiorano o toccano con impeto la schiena della donna e scendono sempre più in basso le labbra che si avvicinano ma mai potranno toccarsi se non alla fine del ballo quando si deciderà il loro destino.
Non è un ballo semplice i primi mesi di insegnamento sono finalizzati non a capire i passi ma a percepire se si possiede un'autentica passione per il Tango la passione l'unico strumento per poter imparare.
Nelle milonghe argentine le coppie ballano solo secondo lo stile milonguero l'uomo e la donna sono stretti in un abbraccio che li unisce all'altezza del cuore è questo il Tango è il saper ballare col cuore."
"Caminito" di Juan de Dios Filiberto.
Stradina che il tempo ha cancellato,
che insieme un giorno ci hai visto passare,
sono venuto per l'ultima volta,
sono venuto a raccontarti il mio dolore...
Stradina, che allora eri
costeggiata di trifoglio e di giunchiglie in fiore,
un'ombra ben presto sarai,
un'ombra come me...
Da quando se ne è andata,
triste vivo io;
stradina amica,
anch'io me ne vado...
Da quando se ne è andata,
non è tornata più;
seguirò i suoi passi...
Stradina, addio!...
Stradina, che tutte le sere
percorrevo felice cantando il mio amore,
non dirle, se torna a passare,
che il mio pianto la tua terra ha bagnato.
Stradina ricoperta di cardi,
la mano del tempo la tua orma ha cancellato;
al tua fianco io vorrei cadere
e che il tempo ci uccida tutti e due.
Un abbraccio Lorella
Un caro saluto da Angelo Mangiapane e Carla G. Colotti e lo staff de la via del tango!
Video youtube aggiunto da Angelo Mangiapane