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Lucille e i suoi mille travestimenti - 1° Capitolo su La Via del Tango

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Lucille e i suoi mille travestimenti

1° Capitolo



Mi chiamo Lucille.

Sono nata in Francia nel 1978, dopo aver studiato antropologia e lettere antiche a Milano, ho avuto l’opportunità di viaggiare attraverso l’Europa, e in numerosi luoghi affascinanti extra-europei, con l’intenzione di approfondire la mia grande passione verso la mitologia e le tradizioni ancestrali di civiltà antiche. Ho visitato i principali siti archeologici esistenti sul pianeta, attualmente vivo e lavoro a St. Marcellin, un piccolo paesino tra le Alpi francesi.

Periodicamente ballo il tango, magico-folle-primordiale, in cui mi ritrovo immersa in armonia con le melodie conosciute dalle donne che, attraverso il tempo e lo spazio, conservano e custodiscono la forza il mistero e la bellezza delle foreste vergini, selvagge e inviolate, sconosciute agli uomini.

Oggi mi sono fermata per un ristoro al Cafè Soleil cercando di recuperare un po’ di equilibrio e di energia.

Ho appena chiuso la mia storia d’amore con François


Mi siedo e mi sento stupida, completamente stordita. Ordino un caffè al garçon, cerco pace inutilmente, mi sento come un animale in gabbia.

Non posso andare contro me stessa e la mia indole così impulsiva e, a suo modo, devastante.

Mentre rifletto cercando un qualche filo conduttore plausibile, arriva il mio caffè, lo sorseggio ne assaporo l’aroma e lascio vagare il mio sguardo attorno.

Improvvisamente la mia attenzione viene calamitata dalla presenza di due occhi scuri, profondi, intensi, misteriosi… che sembrano…oh mio Dio…scrutarmi l’anima.

Appartengono ad un uomo, il suo volto è davvero bello e a giudicare dalla prestanza del suo fisico non deve avere più di 35 anni.

Si avvicina, ora è qui seduto al tavolino di fianco al mio. Interrompe il mio silenzio con la sua voce profonda, che risveglia in me la memoria di antichi misteri femminili:

“Sono il Dott. Javè di Saint Maximin“

Ha i capelli lunghi, un sorriso aperto e rassicurante. Un intenso e persistente languore si impadronisce di me, mi sento a mio agio e lui ne sembra consapevole.

Mi sorride e dice: “Dai, sorridi anche tu!“.

È bello come il sole, mi infonde sicurezza, un senso di serenità e protezione che non avevo mai provato prima.

Sorrido, finalmente, e chiudo gli occhi, come quando ballo il tango.

Mi si apre una finestra che mi permette di attingere ad un serbatoio di seducente passione che mi fa orbitare in altre dimensioni, lontano dal mondo terreno, slegata dal tempo e da ogni vincolo corporeo.

Mi sento viva

incancellabile ed eterna

catapultata in un mondo che già mi apparteneva
e solo in quel momento me ne rendo conto.


Voglio fare di questo momento la mia ragione di vita, allontanandomi decisamente da tutti quegli studi accademici che non hanno fatto altro che portarmi alle soglie dell’alienazione da me stessa, lasciandomi sola e vuota.

“Pensi siano stati inutili i tuoi studi?“ mi chiede il Dott. Javè “Rifletti su quello che in tutti questi anni speravi di scoprire… “

Vengo presa per un attimo dal panico, come può quest’uomo conoscere i miei pensieri!

“Come ha detto?“ gli domando freddamente, sorprendendomi io stessa del gelo che traspare dal mio tono.

“La tua vita, oggi, cambierà. Non lo senti?“ mi risponde senza farsi intimorire dalla mia reazione.

“Che il cielo mi aiuti!” penso tirando un sospiro “Adesso mi dirà che è Gesù Cristo in persona!”

 “Per favore!“ esclamo spazientita.

Il suo sorriso, inalterato, accompagna il brillare dei suoi occhi mentre gli punto i miei in faccia. Più lo osservo e più lo trovo splendido.

“Aspetta“ mi dice, restando in attesa finché non è certo di aver ottenuto tutta la mia attenzione, “alcune risposte non le avrai mai, per quanto tu le possa cercare non sono a portata dei Mortali, altre invece, te lo posso assicurare, passano attraverso la Via del Tango…“

Non riesco più a capire se il Dott. Javè è un Essere vivente o un Alieno, forse è solo un uomo misterioso riemerso con forza da un passato che ho dimenticato. Sono turbata, ho il presentimento che questo sedicente dottore voglia portare alla luce ciò che dovrebbe rimanere segreto.

Continua a parlare, a fatica riesco a seguire quello che mi sta dicendo: “Tutti noi dobbiamo far fronte a delle sfide, affrontare ostacoli e superare debolezze che sono insite in noi, altrimenti la divinità latente che risiede dentro alla nostra Anima non troverebbe mai la propria espressione.”

Smarrita ed incredula decido di ascoltare tutto ciò che mi mostrerà.

“Ti è mai capitato di farti sorprendere da qualcuno che afferma di volerti svelare un segreto?” mi chiede il Dott Javè.

Mi volto sorridendo, conscia che sul mio volto sia apparso un misto di timore e curiosità, mi appoggio con la schiena alla sedia, come una bambina che si spinge sull’altalena, più veloce delle aquile penso:

”Proprio a me… magari, sarebbe eccitante!”

Sento attraversarmi una vibrazione inebriante, che cresce a pari passo con la mia curiosità, la voglia di saperne di più. È una sensazione meravigliosa.

“E adesso, se me lo permetti, ti voglio svelare i 7 segreti che incontrerai nel tuo cammino sulla via del tango“ incalza il Dott. Javè.

Mi domando cosa passi per la testa di questo tipo. La conversazione si sta trasformando con il passare dei minuti in qualcosa di molto meno innocente da quello che mi sarei immaginata.

Bene, dopo tutto quando qualcuno si propone gentilmente di offrirti uno strappo per aiutare il tuo passo sul cammino penso sia doveroso dimostrare un cortese interesse.

Così esclamo: “Grazie!”

Per un intero minuto non ricevo alcuna risposta, come se il dottore si fosse immerso in una profonda concentrazione. Provo un tuffo al cuore, non sarà mica la fine del mondo se un uomo stravagante, per qualche motivo sconosciuto sapesse davvero ciò che è meglio per me!

Cosa potrà mai accadermi?

Decido, nella frazione di un secondo, di correre il rischio.

Quella prima impressione di istintiva simpatia nei suoi confronti permane e mi mette in un certo senso tranquilla.

“Vai dritto al punto” azzardo, forse un po’ troppo aggressivamente “cosa vuoi?”

Si volta un istante verso di me e sorride sornione:

“Il punto non è cosa voglio io, Lucille, ma cosa vuoi tu.“

Era stato forse quel suo sorriso a conquistarmi?

Il Dott. Javè mi guarda con intensità: “Ti dirò il primo segreto…“



I SEGRETO su La Via del Tango

Il volo dell’Aquila



Nella tradizione dei Nativi Americani, l’Aquila è il più sacro tra i volatili: è quello che vola più in alto, per raggiungere Grande Nonno Sole, il Grande Spirito.

La sua forza e la sua assenza di paura ci sono d’esempio e ci aiutano nel trovare il coraggio necessario ad affrontare le sfide della vita; come l’Aquila cavalca i venti, noi possiamo spiegare le nostre ali, ritrovare la libertà e "sentire il flusso della vita".

“Sentire il flusso” significa riuscire ad adattarsi alle situazioni e sviluppare la parte del cervello che più di tutte è in grado di percepire l'insieme, ovvero la nostra intuizione.

Nel Tango esiste un insieme di elementi importanti, la musica, la passione, le figure ricamate dai ballerini, l’abbraccio di cui sono fautori (e non solo), e ogni componente si intreccia con gli altri, dando vita a trame pittoresche. Riconosciamo nella sua messa in opera i segni, le forme e le invenzioni visionarie che danno vita a immagini fortemente rappresentative della realtà.

Sulla tela restano visibili i tracciati istintivi, e gli estri armonici del colore, a comunicare emozioni, esaltando sentimenti e forme in un’alternarsi empatico. Un gioco di vicinanza alla realtà e, contemporaneamente, di astrazione dalla stessa.

Questa dimensione onirica e fantastica, che molto si avvicina alla poetica di Jorge Luis Borges e al suo sogno, trova il proprio volo nella magia di un tango ben ballato. La Via del Tango è un percorso artistico volto ad esplorare, attraverso questa gamma di esperienze sensoriali, i meandri più reconditi dell’animo umano, i suoi mostri e le sue prigioni, tra squarci di luce e speranza.

L’assenza di paura, il tempo che scorre e il suo fare e disfare perpetuo, produce in sé il senso stesso del Tango; melanconica nostalgia e struggente passione, uno sguardo che si perde nel sentimento, nel punto stesso dove le gambe si intrecciano, gli sguardi si fondono e i corpi si lasciano incantare.

Il gioco di seduzione accolto nell’abbraccio che avvolge
si chiama “Tango”


Ed è questo il sentimento a cui affidare il nostro sguardo per modellare con le nostre passioni, giorno dopo giorno, quel prezioso dono che è la nostra vita.

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Un abbraccio a presto
da Angelo Mangiapane e Carla G. Colotti

Licenza Creative Commons
Based on a work at www.laviadeltango.org.

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