martedì

Lucille e i suoi mille travestimenti - 3° Capitolo su La Via del Tango


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Lucille e i suoi mille travestimenti


3° Capitolo


Mi avvio a piedi, insieme al dott. Javè, verso l’officina, poco distante dal bar, dove c’è la mia auto in riparazione…”bling” il suono di ricezione messaggi del mio cellulare mi fa sussultare...guardo subito….è François, l'uomo che ho appena lasciato:

“Voglio vederti in giornata per chiarire,
non fare la bambina!
Lo sai quanto ti amo ed ho bisogno di te...”

Leggo il messaggio tutto d’un fiato ed il mio umore cambia repentinamente, sono piuttosto turbata.

Il dott. Javè cammina al mio fianco e leggendo i miei pensieri mi dice: “Se vuoi, dopo che siamo andati a prendere la tua auto possiamo trascorrere ancora un po’ di tempo insieme, oggi ho la giornata libera”.

Trasalgo, uscendo dallo stato di estraniamento in cui sono immersa, lo guardo e sorridendo accettando la sua proposta: “E dove potremmo andare… così per chiacchierare un po’?”

Il messaggio di François
rimane per il momento senza risposta.

Jacques, il meccanico, mi vede arrivare da lontano e mi saluta con una mano venendomi incontro, mentre si asciuga la fronte sudata con un fazzoletto. Jacques è un mio amico d’infanzia, è sempre stato affascinato da me e dal mio modo di fare, anche se non lo ha mai rivelato nemmeno a se stesso, confessando questo sentimento col dire che sono per lui come una sorella, in realtà è sempre stato troppo timido per azzardare un serio corteggiamento.

Sorridendo mi dice: “La tua auto è in perfetta forma adesso, abbiamo sistemato la spia dell’olio che continuava ad accendersi senza motivo, ha bisogno, però, di essere provata per qualche chilometro per vedere se è tutto ok. Ti avrei accompagnato volentieri, ma vedo che sei in buona compagnia” dice schiacciando l’occhio in segno di complicità al dott. Javè che gli sorride tranquillo...“quindi ti lascio nelle mani del tuo accompagnatore…”

Allunga la mano verso il dott. Javè: “Posso presentarmi? Mi chiamo Jacques e conosco Lucille da quando eravamo bambini, è una donna speciale la tratti con cura, mi raccomando…”, dice, ammiccando nuovamente al dott. Javè che, a sua volta, ricambia la stretta di mano.

Saliti a bordo della mia twingo rossa il dott. Javè riprende la conversazione sospesa poco prima: “Ti propongo di andare a St. Pierre de Chartreuse, circa un’oretta di strada da qua…c’è un posticino incantevole dove possiamo pranzare, mentre mi racconti di François e di Nadine!”

Trasalgo nuovamente:

“Come fa quest’uomo a sapere già tutto di me?”

Javé non mi lascia il tempo di terminare il pensiero e prosegue sorridendo: “Durante il viaggio ti rivelerò il 3° segreto”

In men che non si dica la mia twingo rossa sfreccia in direzione St. Pierre…

“François mi dovrà aspettare questa volta!”
penso soddisfatta fra me e me…

Il telefonino squilla ripetutamente durante il breve viaggio nel cuore estivo della Val d’Isère, ma non rispondo, sono completamente immersa in questo viaggio affascinante e seducente con il misterioso dott. Javé...

III SEGRETO su La Via del Tango

Cavalca il tuo cavallo bianco

Il cavallo bianco dell’Apocalisse è glorioso e trionfante...

”...e vidi subito apparire un cavallo bianco
e Colui che vi stava sopra partì vincitore…”

“Lo sai, Lucille, che il cavallo bianco è simbolo di un nuovo inizio, di una nuova vincente esperienza di vita; simbolo della speranza di vita, che appartiene ai grandi capi.

Lucille, sei pronta a ricevere il terzo segreto?

Bene, permetti a te stessa di vivere questo stato d’animo vitale. Scegli ora chi o cosa vuoi sperimentare. Se scegli di sperimentare “lo star bene”, la magia lavorerà per te.

Rilassati e disponiti sulla soglia dell’attesa, in fiduciosa aspettativa, nel luogo che conosci bene.

Se ancora non sei pronta a manifestare i tuoi desideri, tu sai che NON basta semplicemente volerlo l’aspettativa è uno strumento moto efficace. Deve, però, essere abbinata ad uno stato di gioia, altrimenti potresti rimanere delusa.

Osserva bene la tua reazione in questo caso; l’attesa esercita su di te una specie di pressione e ti fa reagire con paura, come se fosse di per sé una minaccia. La vivi con profondo disagio ed è molto comune, sono molte le persone che hanno bisogno di continua cura e attenzione e fanno molta fatica a “lasciar andare”.

Allo stesso tempo quando desideri tanto intensamente e con tutta te stessa qualcosa, senza domandarti i motivi per cui la vuoi così ardentemente, senza comprendere in profondità il tuo volere, il tuo bisogno, che non si concretizza, ti senti frustrata, disillusa, triste.

Molto bene Lucille prima di avventurarti in questa dimensione per la sua conquista,
ti voglio rivelare i passi necessari per conseguire la Vittoria.

Rilassati, c’è del lavoro da fare!


Il primo passo è semplice: stendi il tuo piano di conquista.

E’ indispensabile per permetterti una visione d’insieme che ti serva da ancoraggio e ti sia d’aiuto ogni volta che ti sentirai un po’ disorientata. Avendo la visione completa di tutte le carte a tua disposizione sarai nelle condizioni ideali per pianificare e preordinare tutte le azioni necessarie al raggiungimento di ogni tuo obiettivo.

Nessuno persona, neppure la persona più astuta e intelligente del mondo, può esimersi dallo strutturare il suo piano di conquista.

Correresti il rischio di commettere errori, mosse azzardate o scelte poco accorte, non inquadrate nella strategia globale e poco focalizzate rispetto al tuo stile di vita.

Se hai una certa difficoltà ad organizzarti, se vuoi migliorare la tua facoltà di concentrazione per eseguire ogni cosa secondo il proprio ordine d’importanza, ricordati che vi è una sola via utile da battere, ovvero:

dedica tutto il tempo che ritieni necessario (senza barare)
alla stesura di un programma analitico, meditato e ordinato.


Se sei attanagliata dal timore di non avere abbastanza tempo, devi liberartene. Non è poi così difficile!

Vedi puoi iniziare con lo scegliere qualcos’altro che ti piace, ma tieni presente che se vai al fast-food e ti ingolli la prima schifezza che vedi, soltanto perché stai morendo di fame, non prendertela poi se quel cibo fa schifo! E’ la tua scelta dettata dalla fretta che è sbagliata, con un minimo di discernimento puoi scegliere il cibo che fa per te e soddisfare la fame e il gusto allo stesso tempo.

Quando fai pace con te stessa, smettendo ti attaccarti a criteri impossibili da seguire, e ti dici “voglio amarmi”, e...Dio mio ci sono cosi tante cose in te da amare!...allora è il momento di farti la lista e attivare le voci che ti piacciono di più. Accadrà che il tuo relazionarti con le persone si trasformerà, sceglierai tu stessa il tono del rapporto che andrai a instaurare, e questo succederà dentro di te in modo naturale.

Ci saranno persone che entreranno nel tuo spazio, in un negozio, una drogheria, una piazza, mentre tu sei in linea e attivata, offrirai il tuo frammento di gioia, ed è questo il tuo potere, il tuo personale stato d’animo. Allo stesso modo ci sono persone molto distanti da questa condizione e con un altrettanto potente stato d’animo negativo offrono palesemente questo agli altri, ma con te non avranno alcun potere, non riusciranno ad entrare, perché tu avrai il dominio del tuo spazio sacro immerso nel benessere e qualsiasi elemento incompatibile con il tuo stato non vi potrà accedere.

Voglio che tu capisca che il lavoro di pulizia del tuo stato d’animo non è mai completo, mai finito, perché i troppi ricordi, le ferite, i dolori gravano pesantemente sul cuore delle donne. La lista di cose che ti fanno stare bene, però, sarà la tua arma vincente.

Centrati bene, dunque; trova l’assetto in cui ti senti più a tuo agio, scegli di stare bene ed esagera pure in questo! Scegli di avere una vita magnifica, poni te stessa nel luogo che desideri e con le persone che scegli di avere accanto. L’Universo provvederà a venirti incontro e ti aiuterà a colmare i tuoi bisogni. Rendi al minimo il gap tra ciò che vuoi e ciò che ti aspetti, questo è il mio consiglio.

Focalizzati sull’intenzione creativa, questo è un altro consiglio importante. Non c’è competizione fra te e il tuo prossimo, tutti vogliono essere felici e a nessuno è impedito, ognuno per sé può trovare la sua strada per arrivare a ciò che desidera per se stesso.

Una delle più grandi soddisfazioni che si possono avere nella vita è quella di portare a buon fine i propri progetti, consci di aver dato il meglio di noi senza risparmiarci.

E’ questa la Magìa.


E il Tango Argentino in questa magìa è un prezioso alleato. Come ben sai, il tango produce in te una vibrazione magica, quando balli ti illumini, sai che nel ballo il tuo benessere si compie. Con questa aspettativa ti proponi a lui e non ne resti delusa, ogni volta la tua vibrazione ha la meglio.

Lucille, se sei sicura che la cosa funzionerà comincerai a star bene ancor prima di appurare il suo funzionamento. Devi solo crederci fortemente, senza dubbi inutili.

Lascia andare i tuoi timori e le esperienze brucianti del passato, separa l’“adesso” e ciò che sembra accadere (in termini di azione). Voglio che tu intraprenda un viaggio emotivo, sia che la persona che rappresenta il tuo passato ti voglia seguire oppure no. Indipendentemente da tutto, i problemi e gli ostacoli, può andare in qualsiasi modo tu voglia farla andare.

Sei tu che scegli e decidi.

Lucille goditi il tuo tango, e solo allora le circostanze miglioreranno.

Tu mi dirai che è difficile, io ti rispondo che lo so, ma puoi farcela.

Non sarebbe bello creare un luogo come la Milonga, dove puoi lasciare andare via la preoccupazione e guardare te stessa con meraviglia e sorpresa?

Non sarebbe bello smettere di pretendere perfezione l’uno con l’altro, in modo da amarci per ciò che siamo e diventare qualcosa di meraviglioso per entrambi?

Non sarebbe bello se adesso potessi sentire l’euforia dell’abbraccio mescolato alla buona musica, non sarebbe bello se tu potessi riprenderti quel momento?

Puoi andare in qualsiasi direzione tu voglia, puoi anche torturarti se vuoi, e crogiolarti nella negatività, ma non ce n’è motivo, Lucille.

Nessun motivo per privarti del benessere e della gioia.

Vero Lucille?”


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Un abbraccio a presto
da Angelo Mangiapane e Carla G. Colotti

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