L’uomo quando balla vuole dimostrare la sua capacità, la bravura, l’intenzione, la determinazione.
Quando, alla fine dell’ ottocento, nasce il Tango Argentino, nella sua primissima forma, si tratta di una danza piuttosto aggressiva fra maschi. Due uomini del porto di Buenos Aires si sfidano, un po’ per noia, un po’ per delimitare territori e assicurarsi potere, nelle strade, con un coltello in mano.
Questi uomini non hanno portato con sé le proprie donne, sono emigranti, entrano nei postriboli alla ricerca del piacere e per conquistare l’interesse di una donna e sedurla, ballano con loro questi passi strani e nuovi…e così nasce il Tango!
I ruoli sono ben definiti. E la donna oggi?
Una donna oggi è davvero brava a ballare quando
chiude gli occhi e si gode quello che accade.
Sente la guida dell’uomo, la percepisce nel corpo, le parole non servono.
Ogni volta che sente un’indecisione nell’uomo, si ferma, attende, non balla!
La donna è ricettiva, attenta, sensibile ed offre all’uomo il suo canale più segreto. L’uomo deve ascoltare, proteggere e gestire tutto questo se vuole che lei balli per lui.
Solo allora la donna si abbandona senza però lasciarsi mai andare fino in fondo…si concede e si ritrae, pronta a fermarsi se il sapore della danza viene perso.
Una donna che balla bene può essere giovane, anziana, bellissima, insignificante, ma quando balla queste caratteristiche vengono scalzate dall’eleganza: il modo in cui disegna a terra con la punta del piede…la leggerezza che trasmette al ballerino e a chi, guardando, rimane stregato.
L’uomo assapora qualcosa che non gli appartiene, che non capisce, ma che lo rapisce con intensità.
Nel Tango è l’uomo che conduce, ma la donna seguendo gli dice:
“Attento! Fai uno sbaglio, e non sarò mai più tua…”
Con questa leggera tensione si apre la danza e la coppia diventa un’anima sola in movimento, completa di ogni sentire ed avvolta soltanto dalla musica del Tango.
La bellezza è ora movimento, attesa, ritorno, malinconia...in un occhio che si socchiude, nell’eccitazione provocata da una coscia che sfiora la gamba dell’uomo con irresistibile lentezza…
…è richiesta di attenzione quando per due secondi la donna prende il comando e, la libertà di un abbellimento, sorprende l’uomo come per dire “ricordati che io sono qui, non sono solo la tua bambola”
…è sogno, quando a occhi chiusi il ballerino ti dondola piano in una pausa intensa e silenziosa della musica!
“Ma sarò tua solo per questi tre minuti…
shall we dance - jennifer lopez - gotan project
vero verissimo,abbandonarsi completamente qualunque sia il tipo dell abbraccio dell uomo:professionale dove ti sembra di volare in un sogno e non ti spieghi come sei riuscita a ballare passi che non conosci, sensuale e caldo dove la musica ti conduce all unisono e vorresti che non finisse mai, sicuro e accogliente che riconosci come un rifugio dove lasciarsi coccolare insieme alla musica e ti abbandni completamente..
RispondiEliminaSottoscrivo, firmando col sangue ;)
RispondiEliminaMa perche' alcune donne non si abbandonano, preferendo ganci su ganci alla magia della musica?
Sono d'accordo con Manu, sempre che il tuo compagno di tango sia in grado di farti sentire ciò che lui vuole da te...
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