martedì

Ed i piedi dei ballerini continuano a farsi conquistare su La Via del Tango da JUAN D'ARIENZO "EL REY DEL COMPAS" il Re del ritmo.

D’Arienzo obbligò i grandi direttori degli anni ’40 ad accelerare il ritmo delle sue orchestre. Piazzolla ha lamentato, talvolta, che si suonasse sempre la musica dei morti…Per Dio! D’Arenzio d’accordo, così diceva: il mio modo di vedere il tango è, prima di tutto, nervo, vigore , ritmo, grinta, forza e carattere…Il tango vecchio, quello della guardia vecchia, possedeva tutto ciò, e dobbiamo far sì che non lo perda mai. Il tango è musica, come ho già detto e gradirei che fosse principalmente musica. Di conseguenza non si può mettere l'orchestra in secondo piano per collocare al primo il cantante. Al contrario, il tango è per le orchestre e non per i cantanti. La voce umana, non è, non deve essere altra cosa che uno strumento dentro l'orchestra. Il tango io lo sento così.

La base della mia orchestra fu sempre il piano, che credo insostituibile. Segue il violino, altro elemento vitale, che deve suonare come una viola o un violoncello. La mia orchestra è formata dal piano, contrabbasso, cinque violini, cinque bandoneones e tre cantanti. Mai meno di così, in alcuni casi, sono arrivato a utilizzare anche dieci violini.
Fu molto amato per il ritmo potente e pulsante con il quale interpretava la musica
Ridimensiona il ruolo del cantante divenuto secondo lui troppo importante, il suo unico sound era ideale per essere ballato. "El Flete" un pezzo tipico tra i più amati per il suo forte ritmo pulsante, adatto da ballare nell'originale stile milonguero.

Il ritmo dell’orchestra di D’Arienzo, passò dal quattro per otto al due per quattro, o più precisamente, tornò al due per quattro, al ritmo veloce e giocoso dei tanghi originari.
La gente lo vedeva gesticolare di fronte ai musicisti e i cantori; lo osservava con simpatia, c’era un che di nostalgia e di scherzo. Ovviamente, il compás( il ritmo, il battito del tango ) dell’orchestra trascinava dietro di sé i piedi dei ballerini. E i piedi dei ballerini continuano ad andare al compás quando suonano i dischi di D’Arienzo, e la sua figura continua a suscitare grande simpatia. Ancora oggi converte gli ascoltatori del tango in ballerini con il suo pulsante compás.

Loca


El flete





Si la llegaran a ver



Nada mas


Hasta siempre amor (tango)


altri temi preferiti:

Mandria,
Dime mi amor,
El Africano,
Ataniche,
Que noche.
Alma dolorida,
Sueno Florido.
De pura cepa, La cicatriz.

lunedì

Mi suggeriresti qualcosa nell’orecchio?


Ti faccio subito 4 domande poi ti spiego perchè:

1 - A te, come ti piacerebbe costruirlo il prossimo evento del progetto “Percorsi di Tango”, affinchè molti appassionati di Tango argentino possano desiderare di partecipare alla serata?

2 - Quale ingrediente manca che, se ci fosse, ti stuzzicherebbe ad esserci anche tu nel prossimo evento del progetto “Percorsi di Tango”?

3 - Secondo te, a quali condizioni i ballerini e le ballerine di Tango argentino sarebbero disposte a partecipare agli eventi di Fuori di Tango?

4 - Da che cosa te ne accorgeresti che “ Percorsi di Tango” ti appartiene?

Inviami i tuoi suggerimenti nella mia e-mail  angelomangiapane@laviadeltango.org

A volte accade di scrutare l’orizzonte come uno che attende qualcosa , come quando d’estate al lago, saggio coi piedi la temperatura dell’acqua in cui probabilmente mi devo acclimatare prima di tuffarmi. Non voglio il trauma del tuffo brutale. Con questo atteggiamento voglio porti quattro domande.

Innanzitutto ho letto con attenzione la riflessione “Quando non basta …” di Norma Menotti e Adriana Perotti, di Fuori di Tango, del 23.11.2010; te la riporto in fondo al post ok?

Lascia che ti mostri quello che i miei occhi hanno visto , clicca sul video qui sotto

“Percorsi di Tango” a Villa Avanzi


Circondato da un meraviglioso uliveto e da uno splendido vigneto, ho scoperto quanto è ampia la relazione tra il tango, la musica dal vivo, una villa ed un ambiente incantevole.

Ti rinnovo l'invito ad inviarmi una e-mail
con i tuoi suggerimenti a 

Questa è la quinta domanda ;-)

5 - Mi aiuteresti a dare dei consigli all'Associazione Fuori di tango?



Il messaggio di Fuori di Tango:

“Quando non basta …” 23.11.2010

Delusione, rabbia e tanta, tanta amarezza.
Questi sono i sentimenti che albergano ora nel nostro cuore, dopo la serata di sabato 20 novembre all’Antica Cascina San Zago, una serata davvero unica…per chi c’era.
Abbiamo lavorato sodo, con passione, con entusiasmo, sempre, in questo anno e mezzo; sicuramente alcuni eventi sono riusciti meglio di altri, ma non abbiamo mai perso di vista i nostri obbiettivi e mai abbiamo coerentemente rinunciato al nostro modo di essere.
In tanti ci hanno seguito nelle nostre peripezie attraverso il mondo del Tango, spendendo belle parole, gratificandoci e sostenendoci …. finché ….
Finché cosa? Finché l’ingresso in milonga costava una cifra irrisoria a fronte di ambiente e iniziative lodevoli? Finché non abbiamo inavvertitamente pestato i piedi a qualcuno? Finché abbiamo ribadito la nostra volontà di camminare prevalentemente da sole ( e da sole prendendoci anche tutti i rischi)?
Non sappiamo darci una risposta e, forse immodestamente, siamo convinte di aver sempre proposto eventi speciali, in location molto suggestive e affini al tango; abbiamo ricercato e presentando realtà musicali poco conosciute, poco convenzionali e di altissimo pregio; abbiamo pubblicizzato scrupolosamente le serate; abbiamo “vestito” gli ambienti con la fantasia; abbiamo lavorato prima di tutto con il cuore, ma ….
Per la seconda volta, così come accaduto a Villa Avanzi un mese fa, la partecipazione, numericamente parlando, è stata veramente scarsa, troppo, a fronte di impegni gravosi per un’associazione piccolina come la nostra.
Gravosi in tutti i sensi, sia come impegno ed energie personali, sia economicamente.
Sono mancati soprattutto gli amici, quelli che ci sono sempre stati, quelli che ci hanno seguito con affetto fino a qui.
E’ dunque arrivato il momento di prenderci una pausa di riflessione, imposta dall’ energia negativa che circola e da tante altre considerazioni di ordine personale.
Noi ce l’abbiamo messa davvero tutta, ma l’attività di FuoriDiTango e il progetto “Percorsi di Tango” fanno ora una lunga sosta … peccato … ne eravamo davvero orgogliose e avevamo in serbo affascinanti iniziative.
E’ con grande sconforto che ci ritiriamo per il momento in angolo; faremo autocritica e staremo a guardare …
Un abbraccio, con la speranza che sia un arrivederci

Norma e Adriana

Scrivimi una e-mail   angelomangiapane@laviadetango.org

domenica

IL TANGO DELLE ATTESE su la Via del Tango

A partire da martedì  01 dicembre 2010 inizierà la pubblicazione de:

"Il Tango delle Attese"

Le attese del tango ci accompagneranno per tutto il mese
...una al giorno...
tracciando linee coreografiche piene di seduzione ed energia,
di malinconia ed eleganza.

Prefazione

Tango e attesa. La sottile relazione si coglie semplicemente osservando una coppia ballare, al di là della tecnica, al di là della bellezza del movimento, al di là della capacità di intuire un mondo che rimane, più che altro, sommerso. Perché quando balli il tango, senti il tango, assapori il tango, tocchi il tango. Vivi. Se gli occhi si chiudono è la mente che continua a vedere. Se le orecchie ascoltano, i passi non possono che seguire, in un gioco di rimandi e sospensioni.




Un gioco di attese. Lei che avvolta dall’abbraccio gli sussurra “Resto qui, ti resto accanto, ti seguo, soddisfo ogni tua richiesta, ti rendo viva l’immagine che hai di me, che hai di te”. Lui che accoglie, accudisce, che guida, che decide. Lui che le dà spazio, che le dà il tempo, che le consegna la sua fantasia e la fa regina, amante, donna da conquistare.




Ti aspetto mentre ti avvicini e mi chiedi in pista.
Ti aspetto mentre valuti se accettare il mio invito.
Ti aspetto mentre prendi posto tra le mie braccia e ti lascio libera di decidere le distanze.
Ti aspetto mentre attendi la battuta sulla quale iniziare.
Ti aspetto mentre ti voglio in un ocho adelante.
Ti aspetto mentre mi fai aspettare, lì sospesa, e non so ancora cosa vuoi da me.
Attesa di un comando, attesa di una soluzione alla figura richiesta. Ce ne sono parecchie di attese e altrettante se ne possono creare. Basta volerlo, desiderarlo, basta saper amare quel sollevarsi dalla corsa, che ti solletica e ti culla, quella tensione che ti graffia e ti fa salire l’ansia. Attesa che ti unge l’attimo per fartelo scivolare dalle mani, che ti rimette di fronte a te stesso, al tuo equilibrio “fuori asse” da recuperare.





La consapevolezza che, nella mancanza di movimento, il pensiero galoppa e crea fantasmi. Laddove la memoria non provveda a tormentarti con nostalgici sapori, che il tempo ha abbellito di uno strascico amaro e forse anche cinico. Il dolore necessario a far sì che la nostra eroica vita di semplici esseri umani si colmi di un senso. Di un valore.
Ballare su questi anni che ci sono concessi, con passi a volte sicuri, a volte incerti. Ballare con la musica dentro e a volte nel silenzio. Ballare con la meta ben visibile o ad occhi chiusi. Con qualcuno che sai tuo o con chi non sa chi sei. Ballare con il cuore che palpita pronto a volare o con la freddezza di chi sa dove andare e che lo fa senza staccarsi da terra.
E nell’attesa che arriva il nostro momento. Nell’attesa che ci sia un ballo scritto apposta per noi.





Nell’attesa che i nostri piedi riescano a lasciare, finalmente, traccia di sé sul pavimento lucido di una sala colma di spettatori, noi viviamo. Annoiati e stanchi, insoddisfatti e arrabbiati.
Ci dimentichiamo che nell’intervallo di un’attesa potremmo scorgere una risposta, un segno, un senso. In quell’attimo di sospensione, che esiste solo nella nostra mente perché il tempo scorre comunque e non ci aspetta, in quell’attimo si cela il segreto. Della passione, del coinvolgimento dei sensi, dell’abbandono alla sorpresa, con occhi di bambino, con cuore di vecchio sentimentale, con abbraccio d’amante, con passo di adolescente con ancora tanti balli davanti a sé. Il segreto di chi si guarda dentro, laggiù in fondo, e vi scorge una debole luce. Il segreto di chi ne rimane abbagliato e decide di ripulire attorno a quella fiammella per farla ardere con la potenza che si merita.


Nel cuore della notte percorrendo La Via del Tango, ascoltando la Musicalizateca

Tutto è cominciato nella solitudine di una notte invernale, riscaldato dalla flebile melodia di un tango,con il mio iPod alle orecchie, correndo e curiosando per le strade e nei parchi della città, di Brescia di notte, per fare attività fisica…fare footing. Ho sognato una Musicalizateca, una sorta di tango teca di valenti musicisti, da inserire nel blog, da ascoltare nei momenti morti della giornata, per affinare il proprio gusto musicale, fino a raggiungere una padronanza e un raffinamento del tuo ascolto che ti permette di essere personale e creativo.


venerdì

Abitudini tanguere: La Ronda su La Via del Tango

È la tua festa di compleanno?

e allora ti tocca la Ronda, partecipata con gioia insieme a tutti gli amici ballerini di tango, instancabili con energia e voglia di vivere.

Siamo riusciti a festeggiare il compleanno di Cris. Appuntamento a scuola da Luis El Tunante, cominciano ad arrivare le prime note assieme ai primi tanghi, Le persone continuano ad arrivare, c'è un gran vociare, l'atmosfera è prevedibilmente allegra e rilassata, basta uno sguardo tra di noi e siamo già tutti con le scarpe ai piedi!

Si balla tra tango, milonga e vals , uno alla volta con la festeggiata ,mantenendo il proprio turno, ci muove godendo di quel momento in perfetta sintonia.

Ma torniamo al compleanno...dopo aver ballato tutti, la musica viene abbassata,ed è il momento della mega torta! Segue la classica canzoncina "tanti auguri a te"...in spagnolo! :) cantata dalla Mayra. Il grande Luis si destreggia con la macchina fotografica per immortalare l’evento. Distribuita la torta e lo spumante, è l’ora dei baci e degli abbracci, per questa sera va bene così!

Di tango in tango, di milonga in milonga, vedremo dove mi porterà questa strada.....



La Ronda tanguera



Angelo e Cristina

martedì

VIDEO INTERVISTA a Barbara Favaro passando attraverso La Via del Tango

In un caldo ed accogliente casolare marchigiano ho intervistato Barbara Favaro, che ha risposto generosamente a TUTTE le domande :))

Ho approfittato e finalmente è stata fatta:
Sensazionale, mai vista prima,
tutto in un' Unica Video Intervista ad una Scrittrice Esperta Pluriennale!

Chi altri vuole accendere quella fiammella capace di narrare emozioni e umanità più intensa per farla ardere con la potenza che si merita?

...narrando il poetico e struggente affresco del tango.

“Il Tango delle Attese”...sublime composizione


Le attese del tango ci accompagneranno per tutto il mese di dicembre
...una al giorno...
tracciando linee coreografiche piene di seduzione ed energia,
di malinconia ed eleganza.

Goditi questo video


Barbara Favaro

Una produzione De La Via del Tango

domenica

Lo stile dell’orchestra Osvaldo Pugliese ha sedotto La Via del Tango

L'importanza dell'orchestra di Pugliese è pari solo a quella di Annibal Troilo.
Infatti Pugliese insieme a Troilo è fautore di un rinascimento del tango . Osvaldo PUGLIESE è il compositore e il direttore d'orchestra di tango forse più onorato a Buenos Aires, non solo per le immense qualità artistiche grazie alle quali ha coniugato nel suo tango sentimento popolare e alta creatività d'avanguardia.

Una volta, egli disse ai membri della sua orchestra:

"Stiamo navigando nel vasto oceano del tango.
La cosa importante è conoscere le correnti che ci conducano al porto del cuore della gente.... Il tango deve essere sempre interpretato nei termini delle emozioni umane. Ha una voce umana. Per quel motivo dobbiamo produrre un suono che esprima esattamente quelle emozioni." È necessario lottare costantemente per l'autorinnovamento fino a trasformarsi in un strumento che stia in armonia con le voci del paese. Non possiamo fare la stessa cosa che stavamo facendo dieci anni fa. Dobbiamo trovare sempre qualcosa di nuovo; dobbiamo pensare sempre al domani."

La caratteristica che seduce l’ascoltatore, è la pulsazione della musica con ondate intermittenti, che dilatano i contorni del battere del tempo.

E’ come se le note che hanno il fondamentale compito di definire in modo preciso il ritmo, fossero state scritte con troppo inchiostro e la goccia nera ampliandosi avesse superato lentamente i contorni netti. Tutto questo si adatta perfettamente alle dinamiche dei movimenti dei ballerini, e corrisponde idealmente al lasso di tempo che intercorre tra l’impulso dell’uomo, prima del battere del tempo (intenzione), ed il movimento della donna (ascolto), qualche istante dopo.

Il tratto tipico di Pugliese è quello di creare nei quattro tempi della battuta dei vuoti quasi completi tra i due accentati, che pulsano in modo costante come dilatandosi e contraendosi.

E’ un andamento familiare, rassicurante, è come il battito del cuore.

Questo effetto viene ottenuto dando ai violini ed ai violoncelli il compito di cadenzare il ritmo con ampie e veloci arcate, mentre il pianoforte in secondo piano, con accordi sussurrati, crea il legame tra le due note accentate.

E’ immancabile poi la firma con la quale Pugliese conclude i sui tanghi. Nella ultime misure del brano viene preparato con un crescendo l’accordo finale, che esplode nell’ultima battuta con un fortissimo, però su un movimento inconsueto, il secondo, solitamente debole. Poi il silenzio con un pausa, lasciando l’ascoltatore all’improvviso in equilibrio sull’orlo del nulla.

Una pausa di tensione silenziosa e poi un accordo finale pianissimo, appena appoggiato che risolve il brano, in modo soffice e silenzioso...quasi rassicurante.

Gli ascoltatori più attenti dicono che in questo modo Pugliese ha saputo dimostrare la sua attenzione e considerazione della parte danzata del tango, lasciando l’ultima nota del brano alla libera sensibilità del ballerino.

Pugliese diventa il beniamino dei sobborghi cittadini. La classe operaia va in paradiso coi suoi ritmi e con le sue storie drammatiche . grazie al suo continuo lavoro sugli arrangiamenti e sulle caratteristiche del bandoneòn , fu in grado di creare una orchestra unica nelle sue sonorità; ma con una marcación ritmica particolare, attraente per i ballerini e che non sacrificava la qualità.

Cercando un cantante che fosse l'opposto di Chanel, Pugliese introdusse nella sua orchestra il cantante Alberto Morán, dalla vocalità drammatica e sensuale, con la rara attitudine alla mezza voce . si considera Pugliese un precursore nell'uso della sincope e del contrappunto ancor prima di Horacio Salgán e di Astor Piazzolla.

Ricordiamo celeberrimi : La Yumba (manifesto dello stile pugliese La Yumba il titolo è l'espressione onomatopeica del fraseggio dei suoi tanghi: yum-bà, yum-bà) è nella Yumba che si mette in evidenza lo stile di Pugliese contraddistinto dall’alternanza Forte e Debole negli accenti musicali.

In "Negracha" e"Malandraca", la novità è stata quella di rompere la tradizione compositiva consolidata dell’epoca e di proporre nello stesso brano atmosfere completamente differenti. Alle battute caratterizzate da ritmi incalzanti ed ostinati si affiancano passaggi melodici dove il tempo è come sospeso, per poi lasciare spazio a passaggi sincopati ed in contrappunto.

Con gli arrangiamenti in Recuerdo, A Evaristo Carriego, Mala junta, Desde el alma, Gallo Ciego, Zum, Los mareados, La Mariposa…si comprende la sonorità di Pugliese.

Tango scene from The Tango Lesson


Gavito y Duran "A Don Agustin Bardi" (Orch. Pugliese)


Gustavo Naveira y Giselle Anne - Tokio luminoso (Tangomagia)


A Evaristo Carriego - Osvaldo Pugliese (Teatro Colón 1985)

venerdì

Su La Via del Tango, dovrei fartelo sapere…

Se ti stai chiedendo: “Angelo, cosa puoi dirmi che mi possa davvero stregare? “
Bene ti rispondo: “Ti dico qualcosa che già non sai“, nel mio video ti parlo di un nuovo linguaggio segretissimo, visto da tutti gli angoli.

****** CLICCA SUBITO QUI SOTTO PER VEDERE IL VIDEO ******

Permiso….Yo soy el Tango


Angelo Mangiapane

mercoledì

Annibal Troilo: La Via del Tango ne apprezza il genio ed il talento

Annibal Troilo ripeteva ad Astor Piazzolla: "No Gato: la gente vuole ballare, non paga il biglietto per ascoltare". Il suo tango è tango ballabile.

Il cantante grazie a Troilo acquista un posto centrale e determinante nell'orchestra; Troilo concepisce il cantante come uno strumento dentro l'orchestra.

Troilo infatti partiva da esigenze poetiche, sentiva che il tango aveva bisogno di storie evocative, storie che solo il canto poteva creare. Il tango di Troilo è l'equilibrio, relazione tra testo poetico e l'interpretazione musicale.

L'orchestra di Trolio suona in maniera emozionale, prepara un'atmosfera suggestiva che introduce il cantante il quale non canta semplicemente ma sembra interpretare coinvolgenti brandelli di vita. L'orchestra sostiene il canto e il canto a sua volta esprime la poesia dei testi.

Bandoneonista, musicista, direttore e compositore Aníbal Troilo è una personalità che rappresenta l'espressione stessa del tango. Fu un personaggio mitico di Buenos Aires, col tocco delle sue dita artigiane, aprendo e chiudendo il mantice del bandoneón come fosse uno scrigno di memorie, fece uscire tutta la dolorosa dolcezza dei ricordi, la nostalgia di amori, di desideri, di notte, di poesia, di vizi e di quartieri.

Attingi alle interpretazioni di Troilo in questi video qui sotto, per comprendere le caratteristiche e il suo stile.

Juan Carlos y Johana Copes bailan Quejas de bandoneón


Sur (Anibal Troilo) - Roberto Goyeneche


ANIBAL TROILO "NOCTURNO a mi BARRIO"


Anibal Troilo - Malena (Tango)


"Palomita blanca" Alberto Marino y Floreal Ruìz

martedì

…perciò ti dico: La Via del Tango non è la via della disperazione…

Mi accade sempre più di frequente, leggendo nei vari profili in facebook, di trovare scritta una citazione dell’attuale Dalai Lama, e con ansia di condividere, molti fanno a gara a farla propria e a riproporla.
Questa è la sua verità: “quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’occidente, è che perdono la salute per fare i soldi, poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che si dimenticano di vivere il presente, e in tal modo non riescono a vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai, e muoiono come se non avessero mai vissuto”
Già, io mi chiedo: “ma chi ce lo fa fare?”
C’era davvero bisogno che arrivasse il Dalai Lama a raccontarci questo?
Peccato, oggi osservare l’ovvio è una capacità completamente trascurata: La vita vera è un’altra!
Vivo ogni momento con intensità, mentre mi tremano le gambe; vivo il mio Tango come se fosse l’ultimo.

Ora e adesso, schiaccia sotto sul video
perchè ho bisogno di svuotare, un vaso colmo di caos.


Per La Via del Tango, Carla G. Colotti si fa in cinque!

Oh... Dio! non credo alle mie orecchie...
Carla si fà cinque tibetani tutte le mattine...e poi dice che non ha vizi!?
...sarà!? non c'è più giustizia... ;-)

Una curiosa video intervista a caldo con Carla G. Colotti per carpire i segreti esclusivi della donna che amministra e ispira il blog La Via del Tango.

Ora tocca a te
clicca sul video e goditi la visione

sabato

…Solo per farti piacere…

Immobile…ma sempre viva, ho atteso che la rabbia, il tormento, la sensuale disperazione, la gelosia che scava le viscere, lo sguardo ossessionato dalla paura della morte, il movimento che ti corrode e ti lacera la mente...evaporasse.

IL TRADIMENTO CHE TI FA SOFFRIRE NON MI PUO' TRATTENERE! 
NO...NON CI STO!

Ballare, danzare...
Quando l’amore si dà al miglior offerente non può esserci fiducia e senza fiducia non c’è amore, con questo rischio tu sei inciampato nella più grande follia, sospetto, gelosia, rabbia e tradimento, l'abissale contraddizione, umana complessità.

Il tango di Roxanne

venerdì

A.A.A. nobile palato cercasi...

Su La Via del Tango è inevitabile.
Pochi ingredienti cotti direttamente al calore della brace, preparati ad arte, miscelati con precisione.
Poesia e Tango, una specialità scoppiettante, corredata da prestigiosi nomi, Federico Garcia Lorca, Alfredo de Angelis, emozioni e sentimenti che si intrecciano in una eccellenza unica, un connubbio di sapori per soddisfare palati più esigenti.
Un ineguagliabile piatto,dal gusto ricercato e vivace, dal retrogusto segreto e suggestivo;
infine caffè e grappa J, il tutto alla cifra popolare di zero euro.

ASSAGGIALO…

Si osa
clicca sul video
"assaggialo poi dimmelo"