Abbracciata ad un altro mi lascio andare sulle note del tango.
Apro gli occhi e ti vedo.
È come una pugnalata alle spalle che arriva improvvisa.
I nostri sguardi si incrociano un istante, non riesco a fissarti a lungo perché fiotti di odio e di passione mi annebbiano la mente. Il cuore incomincia a battere più forte e una morsa mi prende lo stomaco.
Cerco di riprendermi e fingo indifferenza, richi...udo gli occhi, mi concentro sul ballo e poi li riapro, cercando furtivamente il tuo sguardo. Non cè.
Poi ti vedo lì seduto da solo, con quello tuo sguardo triste e assente che tante volte ho visto in passato.
Volgo le spalle e in cuor mio sento una specie di trionfo.
Spio le mosse della donna seduta nel tavolo accanto, sembra accompagnata da un altro e mi rassicuro.
Ed invece incominciate a far coppia fissa, ad appartarvi al bar in una fitta chiacchierata ed io man mano mi affloscio sempre più.
Non provo neppure più a dissimulare come al solito, sotto una finta sicurezza ed unapparente allegria quanto male sto al solo vederti, ad immaginare un'altra tra le tue braccia, a pensare che neppure per un istante tu abbia avuto un vero sentimento per me, che sono stata solo una delle tante di passaggio nella tua vita e nel tuo letto.
E vorrei essere ancora lì tra le tue braccia a ballare: io lì ci stavo proprio bene.
Una milonga avvelenata,
un tango che mi ha rubato il cuore e non me lo vuole ancora restituire.
un tango che mi ha rubato il cuore e non me lo vuole ancora restituire.